Ciao Benedetta,

Effettivamente, come puoi leggere anche a questa pagina, vige il divieto di fornire cibo, acqua, vestiti, cure mediche e riparo ai profughi che si trovano, spesso dispersi nei boschi, nei pressi del confine polacco-bielorusso. Si tratta di una situazione molto grave che ostacola le organizzazioni umanitarie che dovrebbero assistere queste persone, spesso estremamente fragili.

Un altro aspetto preoccupante della questione è che i profughi di nazionalità ucraina invece hanno ricevuto un trattamento sostanzialmente diverso: oltre all'assistenza materiale, è stato loro garantito il diritto di permanere nel paese per 18 mesi. Un esempio della tendenza purtroppo diffusa a differenziare i rifugiati ucraini da quelli di altre nazionalità. Se ti interessa, ne abbiamo parlato qui:

Il teorema dei “profughi finti e i profughi veri” alimentato dai discorsi d’odio